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LA SVIZZERA FA SCUOLA NEL RICICLAGGIO DI SCARTI ELETTRONICI

1° marzo 2024 - Accolta all'unanimità la risoluzione di Michele Roncoroni, Consigliere comunale a Mezzovico-Vira attivo nei gremi politici europei

Una risoluzione accolta all'unanimità chiederà alla Commissione europea di prendere misure volte a migliorare l'applicazione dei principi di economia circolare in materia di riciclaggio di rifiuti elettronici. E' questo il verdetto emerso dal Congresso dei Giovani Popolari Europei, la più grande associazione politica giovanile del Continente con sessantaquattro partiti affiliati provenienti da quaranta Paesi, compresa la Svizzera. I delegati riuniti a Brno, Repubblica Ceca, si sono confrontati in merito a temi legati alle politiche ambientali e all'agricoltura.

La risoluzione di Michele Roncoroni, delegato a Brno in rappresentanza dei Giovani del Centro Svizzeri, si concentra su due punti principali: innanzitutto si chiede di arrestare l'invio di scarti elettronici oltremare, pratica in netta contrapposizione con i principi e gli obbiettivi del Green Deal Europeo. In secondo luogo si chiede di implementare con fermezza una politica di obbligo di restituzione dei rifiuti elettronici presso i rivenditori e presso i produttori, che a loro volta procederanno con la pratica del relativo riciclaggio. La tematica in oggetto della risoluzione permette inoltre di sottolineare l'importanza assunta dal cosiddetto processo di urban mining, letteralmente “estrazione urbana”, cioè l'estrazione di materie prime dai rifiuti elettronici. “E' importante ricordarsi che il 25% di un telefono è composto da materiali come alluminio, rame e nickel”, sottolinea Roncoroni. “Il processo di urban mining e il riciclaggio di tali materie acquisisce una doppia valenza positiva: vengono riutilizzate materie prime sempre più rare, la cui estrazione richiederebbe come controparte un'elevata emissione di CO2. Il processo rappresenta quindi un ottimo connubio tra obbiettivi ecologici e pragmatismo economico”.